Milano Art Gallery – Le parole di Piercarlo Malinverni sul prolungamento della mostra “Le Dive nell’arte”

Abbiamo raggiunto telefonicamente per una breve intervista il Dott. Piercarlo Malinverni, detto anche “l’artista della Casa Reale dei Savoia”, a seguito del prolungamento, a grande richiesta, fino al 19 aprile della sua mostra personale “Le Dive nell’arte” organizzata dal manager Salvo Nugnes presso la Milano Art Gallery, in via G. Alessi 11, a Milano.

 

1) Ci è giunta notizia, che la sua mostra “Le Dive nell’arte” allestita nello storico contesto della “Milano Art Gallery” sarà prorogata su grande richiesta fino al 19 aprile; è compiaciuto degli ottimi consensi, che sta riscuotendo?

Sì, devo dire che sono molto sodisfatto e mi fa molto piacere questa richiesta di prolungamento dato il successo che sta ottenendo.

 

2) Ci racconta quali tecniche ha utilizzato per le opere in stile astratto, materico-informale, che affiancano i quadri dedicati alla favolose dive del cinema?

Ho usato materiali compositi, abbinando al colore acrilico e a olio inserti di oggetti di consumo, oggetti trovati, di scarto, che nell’opera acquisiscono una loro dignità, dando una composizione pittorica al tutto e lanciando nel contempo messaggi ecologisti e contro il degrado.

 

3) Sappiamo, che usa anche delle carte speciali ottenute attraverso una procedura particolare, che risale al 1500; Come ha approcciato questa fantasiosa idea e come la applica nel suo percorso artistico?

Durante i miei studi accademici di pittura avevo avuto notizia di questa metodica della marmorizzazione per creare un effetto di finto marmo per cui sono andato in una Bottega a Firenze da un artigiano che produceva queste carte e le ho realizzate nel suo laboratorio con i colori che mi interessavano. È una tecnica che risale al Rinascimento, addirittura a metà del ‘400 e prevede l’utilizzo di pigmenti puri polverizzati, inchiostri e fiele di bue che vengono appoggiati su uno strato di gel di alghe all’interno di una vasca piena d’acqua, dopo di che si lavora con una spatola per ottenere gli effetti desiderati e si appoggia una carta assorbente per cui si ottiene in trasferimento di quello che viene fatto sul gel di alghe sulla carta, dopo di che va asciugata e passata su un rullo. Dal foglio che si ottiene, alcune parti riuscite pittoriche, vengono utilizzate per essere inserire nel quadri. È una tecnica laboriosa, ma mi ha sempre dato soddisfazioni e ha sempre avuto molti consensi inserendola anche in paesaggi informali.

 

4) È vero, che sarà realizzata un’apposita brochure in formato catalogo su questa mostra di successo? Come verrà strutturata?

Sì, è un’iniziativa del manager Salvo Nugnes che ha deciso di fermare anche con una pubblicazione il successo avuto nella mostra. Il catalogo riporterà alcune opere relative alla Dive di Hollywood degli anni ’50 e ’60 ed alcune opere astratte, in più un mio autoritratto.

 

5) Quali sono i suoi progetti futuri dopo questa prestigiosa esposizione? Su quale nuova ricerca stilistica pensa di concentrarsi?

Ho avuto molte richieste di ritratti eseguiti chiaramente in modo libero e moderno. La mia ricerca sarà sempre comunque finalizzata all’astrazione e alle opere concettuali.

 

6) Essendo anche un talentuoso ritrattista, quali sono i soggetti che ha raffigurato di recente? Da amico e artista di fiducia dei membri di Casa Savoia ha mai ritratto qualcuno di loro?

Di recente ho realizzato un ritratto di Papa Francesco, e un ritratto del Principe Emanuele di Savoia, che è ancora da ultimare diciamo. È il primo ritratto che realizzo per la Casa Reale dei Savoia, anche se hanno già altre mie opere di altro genere e sono in contatto con loro, siamo amici da anni. Un ritratto illustre che feci in passato fu quello del pugile Parisi realizzato subito dopo il suo successo olimpico a Seul, nell’88.

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