PASOLINI NELLE FOTO DI ROBERTO VILLA: GRANDE MOSTRA ALLA MILANO ART GALLERY ORGANIZZATA DA SALVO NUGNES

Un appuntamento imperdibile e di forte risonanza pubblica, si terrà Lunedì 23 Dicembre alle ore 18.00 nella storica “Milano Art Gallery” in via G. Alessi 11 a Milano, con il vernissage inaugurale della speciale mostra fotografica su Pier Paolo Pasolini, organizzata dal manager Salvo Nugnes agente di noti personaggi e artisti. L’esposizione di scatti inediti e sorprendenti resterà in loco fino all’11 Gennaio 2014 ed è visitabile ad ingresso libero. Nell’occasione il maestro Roberto Villa racconterà l’esperienza vissuta durante le riprese del celeberrimo film “Il fiore delle mille e una notte” di Pasolini, sul set del quale è rimasto per 100 giorni e di cui conserva un intenso ricordo indelebile.

I primi contatti di Pasolini con il mondo del cinema risalgono al 1950, quando scrive sceneggiature per Mauro Bolognini e Mario Soldati. Il primo film da regista, dal titolo “Accattone” lo realizza nel 1961. In questa fase iniziale il suo cinema appare come la trascrizione in immagini dei suoi primi romanzi, con particolare attenzione ai suoi principali riferimenti figurativi e culturali, da Masaccio a Piero Della Francesca, piuttosto che seguire una precisa tradizione cinematografica.

Il periodo della contestazione giovanile determina una pausa nella produzione, che gli serve per elaborare una nuova teoria del linguaggio cinematografico, individuando il superamento dello schema naturalistico a vantaggio di una scrittura filmica, che evidenziasse la presenza della macchina da presa, rendendo visibile la procedura tecnica, che genera l’immagine. In tale fase tutto per lui significa sconfitta e incapacità di comprendere il presente con le sue novità. I film diventano dunque espressione della crisi di una personalità, che accantonato lo spirito rivoluzionario cerca di fuggire dalla realtà indotto da un sentimento tragico della vita.

Sull’onda di questo percorso esistenziale, Pasolini viene ispirato nel creare la cosiddetta “trilogia della vita” a cui appartengono in ordine cronologico le 3 opere capolavoro “Decameron” (1971), “I racconti di Canterbury” (1972), e “Il fiore delle mille e una notte” (1974). Combatte le sue ultime battaglie sui tabù sessuali armato unicamente delle leggi della natura, che nella sua visione raggiungono la purezza soltanto se liberate dai vincoli educativi e religiosi e dopo aver dato sfogo ai piaceri carnali.

Nell’ultimo film “Salò e le 120 giornate di Sodoma” (1975) emerge una dimensione di battaglia persa, una prospettiva senza futuro e venata da violenza e sangue. Da molti viene concepito come un vero e proprio testamento simbolico. Uscirà nelle sale dopo la sua morte avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975.

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