Promoter Arte: proiezione del simbolismo nell’arte informale dell’artista milanese Gabriele Contini

Gabriele Contini, artista e performer milanese, dopo un iniziale esordio nell’ambito della poesia e della critica artistico letteraria, negli anni ’80 decide di cimentarsi con la pittura e l’arte visiva. Di notevole impatto le sue performance estemporanee nelle quali l’impeto e l’irruenza irrazionale dominano la coreografia rappresentativa creando grande pathos e suggestione emozionale per catturare lo sguardo e coinvolgere l’osservatore. È una pittura gestuale, una pittura d’azione, traslata da un gesto libero in cui il corpo viene posto in primo piano e viene coinvolto durante la realizzazione, con una tecnica esecutiva davvero inconsueta.

Contini spiega “L’esecuzione è affidata non soltanto alla gestualità del braccio, ma diventa una sorta di azione scenica globale, una scenografia di contorno dove l’arte si unisce in simbiotica armonia alla coreografica drammatizzazione corporale. L’uso contestuale di tecnicismo ed istintività creativa generano delle forme che rispecchiano pienamente l’atto fisico con cui vengono elaborate”.

Nelle performance di Contini c’è un’atmosfera di intenso misticismo e lo spettatore viene proiettato, quasi catapultato virtualmente nello spazio temporale dell’atto stesso di esecuzione dell’opera. Si genera un processo osmotico in cui si intrecciano l’istintività e l’informale frutto di un simultaneo lavoro mentale e manuale di straordinario effetto in cui l’artista è come un messaggero ispiratore che offre se stesso e le sue rappresentazioni come inno al culto e all’amore per l’arte.

 

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