Michelle Bonev, a Sanremo sono stata oggetto di offese e calunnie terribili

Michelle Bonev Blog, Festival di Sanremo. Dopo aver ultimato il mio primo libro Alberi senza radici incontrai l’allora direttore generale della Rai Agostino Saccà, che dopo aver letto il mio libro, decise di sottopormi a un provino in presenza di Pippo Baudo. Il provino ebbe buon esito e fu deciso di affiancarmi a Sgarbi nella conduzione del Dopo Festival, come opinionista di moda.

Michelle Bonev

Sanremo. Nel 2003, dopo due anni di scrittura, avevo ultimato il mio primo libro “Alberi senza radici”, che racconta la mia infanzia in Bulgaria e come sia riuscita a realizzare i miei sogni una volta arrivata in Italia. Inviato il manoscritto a Mondadori, mi fu risposto che non c’era interesse a pubblicarlo. Capii che a nessuno interessava la vita di un’illustre sconosciuta. Trovai, quindi, il modo di incontrare l’allora direttore generale della Rai Agostino Saccà, che dopo aver letto il mio libro, decise di sottopormi a un provino in presenza di Pippo Baudo. Il provino ebbe buon esito e fu deciso di affiancarmi a Sgarbi nella conduzione del Dopo Festival, come opinionista di moda.

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Appena Sgarbi mi incontrò, disse: “Ma tu non hai la faccia da mignotta, cosa ci fai qui, in televisione?” Voleva che io rinunciassi, voleva portare le sue amiche ed io ero ingombrante. Qualche giorno prima del Festival, infatti, dichiarò pubblicamente i nomi delle persone che avrebbe invitato, le quali erano in netto contrasto con le logiche aziendali della Rai. Il direttore generale Saccà decise di allontanarlo e Pippo Baudo prese il suo posto al Dopo Festival. In risposta, Sgarbi, inferocito, indisse una conferenza stampa, dichiarando che c’era una raccomandata di Saccà al Dopo Festival, una tale Michelle Bonev. Questa dichiarazione scatenò un putiferio. A quel tempo c’era una battaglia in Rai per la sostituzione del direttore generale. Quindi, uno scandalo che coinvolgesse il direttore generale in carica era benvenuto.

Io sono stata oggetto di offese e calunnie terribili, senza possibilità di replica. I giornalisti mi dicevano: “Cara Michelle, devi pagare il pedaggio, ora sei famosa, non sei felice! Ci dovresti ringraziare.” E io rispondevo loro: “Ma io non sono così come mi descrivete, sono una donna di umili origini, sensibile, preparata… sono cittadina italiana e la mia vita è trasparente, ho scritto un libro per metterla davanti al mondo intero.” Ma essi ribadivano: “Lasciaci fare, la gente ti vuole vedere così, una donna potente, misteriosa, senza scrupoli… fa più notizia… non ti lamentare, goditi la fama.” Il mio libro fu pubblicato pochi mesi dopo dalla Mondadori. Non ero più un’illustre sconosciuta. Ma a quale prezzo! Quante menzogne!

Non esiste alcuna intercettazione dove si parli di raccomandazioni a favore della mia persona. Sono tutte invenzioni giornalistiche per cavalcare l’onda dello scandalo che i giornalisti stessi hanno montato. Al contrario, i fatti dimostrano che dopo Sanremo, dal 2003 al 2008, le fiction che ho interpretato e scritto hanno sempre vinto lo share di prima serata. Lo stesso Saccà ha dichiarato in un comunicato Ansa subito dopo il successo della fiction “L’Uomo che sognava con le Aquile”: “Evidentemente bisognava bruciare sull’altare del festival una giovane promessa, e forse anche un direttore generale…”. Stranamente pochi giornalisti hanno scritto dei miei successi, un silenzio assordante da parte della stampa ha accompagnato la mia carriera artistica durante le vittorie. Avrebbero dovuto confessare che si erano sbagliati, ma evidentemente l’onestà non è una loro virtù.

FONTEmichellebonevblog

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