Come molti sanno, la congiuntura economica degli ultimi anni, nonché la conformazione del sistema pensionistico tradizionale, hanno reso necessario il ricorso alle cosiddette pensioni complementari e cioè dei sistemi pensionistici che integrano la normale pensione.
In Italia sono ancora poche le persone che hanno adottato questo tipo di pensione e forse non tutti sanno che lo Stato italiano ha messo in atto delle importanti agevolazioni fiscali per incentivare lo sviluppo della previdenza complementare.
Ma quali sono i vantaggi fiscali della previdenza complementare? Qui di seguito un breve elenco dei principali vantaggi:
• Tassazione dal 9% al 15% in fase di prestazione. Durante la fase di erogazione la rendita che deriva dai versamenti dedotti è tassata al massimo al 15% con una riduzione dell’aliquota dello 0,3% ogni anno successivo al 15°. Questa riduzione può arrivare al massimo del 6% (e cioè un’aliquota pari a 9%).
• Assenza dell’imposta di bollo. Il decreto ministeriale del 24 maggio 2012 stabilisce che i fondi Pensione Aperti (FPA) e i Piani Individuali Previdenziali (PIP) sono degli strumenti di previdenza complementare che non sono sottoposti a imposta di bollo.
• Deducibilità sui contributi versati fino a 5.164 euro. I contributi versati e anche l’eventuale contributo del datore di lavoro, sono deducibili dall’Irpef fino a un massimo di 5.164€ annui. Inoltre c’è un’agevolazione in più per i giovani lavoratori dal 6° al 25° anno di permanenza nel fondo, che possono dedurre fino al 50% in più della deducibilità di cui non si è usufruito nei primi 5 anni lavorativi.
• Imposta sostitutiva dell’11% sui rendimenti. I rendimenti derivanti dal fondo pensione sono soggetti a un’imposta sostitutiva fissa pari all’11% molto più conveniente rispetto alla tassazione delle altre forme di investimento finanziario (che si aggira intorno al 20%).
Con questa breve guida ora sapete tutto sui vantaggi dei fondi pensione, non resta che scegliere quello più adatto a voi!