Per vendere oggi bisogna interrogare il subconscio. In alcuni negozi, invece di mettere in ordine alcuni reparti, i commessi mischiano la merce in maniera strategica. Si tratta di ‘una tattica per far sembrare gli oggetti come molto ricercati, come se tante persone siano state alla loro ricerca e considerino quegli oggetti molto convenienti o indispensabili.
E questo accade soprattutto tra i giovani: “I giovani sono alla ricerca del senso della propria identità distinta da quella dei loro genitori. Cercano di affiliarsi ad altri che la pensano come loro.” (Philip Graves, esperto di comportamento dei consumatori e autore di Consumer.ology). Molto spesso seguono leader carismatici all’interno della loro cerchia di amici o tra le star del cinema e della musica. E questo gli esperti di marketing lo sanno!
Sono soprattutto i giovani sotto i 20 anni di età ad essere enormemente influenzati degli acquisti “altrui”. E’ l’età dell’indecisione e che li spinge ad osservare le esperienze degli altri e a seguirne le tracce per sentirsi parte della società, secondo codici di comportamento e di immagine condivisibili e riconoscibili. Non è un caso che la parte del cervello che è responsabile del controllo degli impulsi non si sviluppa completamente fino all’età di venti anni.
Nel progettare, ristrutturare o arredare un negozio (abbigliamento, calzature e accessori, gioielleria, ecc.) è molto importante considerare aspetti di psicologia e percezione: il modo di esporre gli oggetti, il modo di orientare l’ingresso, il posto dove si posiziona la cassa, la qualità delle luci, ecc. sono tutti elementi che possono determinare il successo o l’insuccesso di un investimento.
“Siamo tutti bambini quando si tratta di shopping”
Martin Lewis