Islanda tra natura e cultura

“Mamma ho prenotato, vado in Islanda!” “In Irlanda? Ma sei già stata a Dublino.” “Mamma, ISlanda non IRlanda, con la esse.”

Mia mamma non ha viaggiato molto in gioventù e la geografia non è il suo forte, ma secondo me non è l’unica a chiedersi “Islanda?!?! E dov’è??”…comunque era sicuramente in buona compagnia prima che il vulcano Eyjafjallajokull nel 2010 decidesse di paralizzare il traffico aereo non solo europeo, svelando a molti l’esistenza di quest’altra isola ancora più a nord, quasi oltre il circolo polare artico.

E allora molti hanno scoperto questa terra di vulcani, di geyser, di cascate e ghiacciai, terra del nord dove andare a caccia della splendida Aurora Boreale, le Northern Lights. Del resto l’Islanda è un’isola molto giovane, una delle terre di più recente formazione di tutto il pianeta, nata dal magma fuoriuscito dalla frattura nella crosta terrestre che divide le placche tettoniche e che taglia l’intera isola da sud-ovest a nord-est.

L’Islanda rappresenta la forza della natura che plasma il nostro pianeta: nella penisola di Reykjanes potete passare da un lato all’altro della faglia, camminando sul ponte “tra i due continenti”; nel Parco Nazionale del Thingvellir, a dispetto del cartello che lo vieta esplicitamente, potete esprimere un desiderio buttando una monetina nella frattura della crosta terreste; a Geysir aspettate qualche minuto e vedrete esplodere una colonna di acqua bollente; nel Parco Nazionale di Jökulsárgljúfur potete ammirare l’effetto e il risultato di un violento terremoto in seguito ad un’eruzione vulcanica che deviando il corso del fiume più lungo d’Islanda, lo Jökulsá á Fjöllum, ha dato origine a Dettifoss, la più potente cascata d’Europa.
Ma l’Islanda non è solo natura, è tanto natura, ma non solo. Reykjavik è in continuo fervore, culturale sociale artistico. Proprio ora, verso la fine di Settembre, va in scena il Reykjavik International Film Festival, 11 giorni di

rassegna cinematografica molto incentrata alla scoperta di giovani talenti; poco dopo, a fine Ottobre in corrispondenza con il nostro ponte dell’1 Novembre, si tiene a Reykjavik l’annuale festival musicale Iceland Airwaves, 5 giorni di concerti sotto il cielo artico della capitale.

E poi c’è il Capodanno di Reykjavik. Già all’ora di pranzo si sente qualche botto, sono le prime prove per la gran serata. Poi molti cenano in famiglia, presto, perché dalle 22-22:30 ci si muove, tutti camminano nella stessa direzione: l’appuntamento è in piazza sotto la chiesa Hallgrímskirkja. E lì la trepidazione non lascia spazio all’attesa, e già alle 23:40 si accende il cielo di Reykjavik, un’esplosione di luci, colori, boati che proseguiranno per tutta la notte di San Silvestro e fino alla mattina del giorno dopo. Fuggendo e sfuggendo ai giochi pirotecnici e ai fuochi d’artificio della piazza, scendete giù verso il mare dove intanto grandi falò sono stati accessi sulla spiaggia, e senza capire come, vi trovate attorno ad uno di questi fuochi, mano per mano con altre persone, che cantano non si capisce bene cosa, ma l’emozione e il coinvolgimento islandese fanno il resto.

Se proseguiamo a scorrere il calendario, a Febbraio-Marzo si tiene il Food And Fun Festival, “un festival di eccezionali abilità culinarie e ingredienti freschi e naturali. La ricetta definitiva per cibo e divertimento.”

Oltre a Reykjavík, praticamente ogni villaggio del paese propone una sorta di festival ogni anno, dai più piccoli ai più grandi. Ci sono festival d’arte, festival di musica, campeggi, sagre, feste da ballo, la lista potrebbe continuare all’infinito, il Festival dell’Aragosta a Höfn o il Tango On Ice a Reykjavik per citarne alcuni. Per questi festival minori il consiglio è di fare amicizia con la gente del posto che sarà felicissima di invitarvi nelle loro case per festeggiamenti e celebrazioni: si mangia, si beve, si socializza e si balla!

 

Manuela Aprile

Consulente di viaggi online Evolution Travel

http://www.evolutiontravel.net/etnews/2013-09.php

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